Giorgio Enrico Cavallo

Mi presento

Sono Giorgio Enrico Cavallo e sono uno scrittore, uno storico e un insegnante. Sono, insomma, un vero uomo di lettere.

Amo la mia terra, il Piemonte, e la mia nazione, l’Italia. Amo la gente che popola questo paese, che è stato la culla della civiltà occidentale. Amo la bellezza che contraddistingue la grande cultura europea. Infine amo la storia. Perché? Perché noi siamo la nostra storia: studiando il nostro passato riusciamo a comprendere il presente e progettare il futuro. Studiare la storia significa ricercare frammenti di verità sul passato e, quindi, su noi stessi. 

Sono lontano dal mondo universitario e scolastico statale, nel quale si mortifica la creatività imparando a chinare la testa. Io lavoro in modo indipendente e, ai titoli accademici, preferisco la soddisfazione dei miei lettori e dei miei studenti. E, soprattutto, preferisco avere la consapevolezza di scrivere e insegnare cose il più possibile vere, frutto di una ricerca continua e appassionata.

La mia missione

Sono, forse, uno degli ultimi uomini di lettere italiani, che vivono del loro lavoro in modo indipendente, senza padroni. Se proprio vuoi, sono uno spirito libero. Lo so, lo so cosa stai pensando: credi che il mio non sia un lavoro vero. E perché mai? Forse, perché il lavoro vero è quello che si fa in ufficio, dietro una scrivania, venendo pagati per dire di sì a comando, mercanteggiando il nostro tempo con i nostri sogni?

Anche io ero così. Anche io barattavo la mia vita con il denaro. Denaro subito, la mia vita poi. E i sogni? Facile: non contano! D’altronde, la nostra società ha ammazzato i sogni – ha ammazzato anche Dio, per saperne di più citofonare a Nietzsche… – e li ha dichiarati improduttivi. Io, invece, dei sogni li avevo: dentro di me sentivo che il mondo nel quale viviamo è brutto, e che va cambiato. È brutto perché ha rinunciato a tutti i valori più alti e nobili, ha barattato la primogenitura con un piatto di lenticchie. E questo non va bene.

Dentro di me c’era qualcosa che mi diceva che non era quello il mondo che volevo. Avete presente quei momenti in cui non si sa cosa si deve fare, ma si sa che è necessario fare qualcosa? Ecco, io mi sentivo così. Sapevo che dovevo fare qualcosa, altrimenti la mia vita non avrebbe avuto senso. Nel mio piccolo, volevo cambiare le cose.

Il mondo cambierà, e questo è certo. Cambierà perché la verità è che sta già cambiando. Il nostro sistema è marcio, è corrotto, è finito. Le menzogne non reggono più. La bruttezza elevata a canone estetico, il disordine costituito come nuovo ordine mondiale, la menzogna imposta come nuova verità. Orwell insegna qualcosa, non credi? Ho deciso di mettermi in gioco: divulgare la storia, scrivere, fare arte e fare ricerca per portare al prossimo la luce della verità. La verità è luce e brilla, brilla sempre. Ma sotto un secchio non serve a niente! Quando però si toglie il secchio, eccola brillare. È seducente, la verità. È ammaliante, la verità. È vera, la verità. E ci scalda, ci illumina, ci rassicura. È bello, lavorare per la verità. È bello, lavorare per il prossimo: ricercare, scrivere, divulgare per il prossimo. Per te. Se il mio lavoro è fatto bene, sarai tu a deciderlo. Tu e i tanti che mi hanno detto grazie. E che mi danno la forza di continuare a fare ciò che faccio. 

Cosa faccio?

Docente. Insegno letteratura italiana e storia ai ragazzi delle scuole medie e superiori. Credo fermamente nella necessità di trasmettere la buona cultura ai giovani. Sono certo che, così facendo, saranno loro a cambiare questo mondo, salvandolo dalle sirene distruttive della modernità.

Conferenziere. Tengo con frequenza conferenze e incontri in Italia, in genere sugli argomenti che più mi sono congeniali, portando la mia testimonianza di storico, di insegnante e di uomo di lettere.

Ricercatore storico. Parte importante del mio lavoro consiste nel fare ricerche. Cerco in biblioteche e archivi storici o parrocchiali per progetti editoriali, per realizzare alberi genealogici dei miei clienti, sempre comunque per curiosità personale.

Scrittore. Ricercare è una delle attività più belle e più “umane”. Esito delle mie ricerche sono i miei libri, nei quali riverso tutto ciò che mi ha appassionato. 

Poeta. Credo fermamente che la bellezza salverà il mondo (citazione!) e che la poesia sia una delle forme espressive più belle. Attenzione, non le “prose con degli a-capo” tipiche del mondo contemporaneo. Io scrivo in rima e in metrica, essenzialmente per diletto; talvolta mi è capitato anche di fare da librettista per amanti del “bel canto”.

Giornalista. Scrivo per giornali e riviste, prevalentemente trattando argomenti culturali e storici.